Avvolta nel mistero –cui questo libro oggi pone fine- tutta la storia; e misteriosa soprattutto la protagonista, una cappella dedicata a sant’Antonio di cui ignoravamo anche l’esistenza. Costruita per le devozioni di una guarnigione di soldati, affondata nel folto della vegetazione, avvolta da rovi e oblio; e pazientemente studiata dall’autore che meritoriamente s’è fatto largo fra nugoli di polvere d’antichi archivi e sterpi di bosco trionfanti sulle vecchie pietre. La storia di una detection compiuta attraverso le spine fisiche e metaforiche del bosco e del passato; quasi un piccolo film in costume, con tanto d’archibugi e crinoline e manti porporali. Una fetta della storia di Nemi, finora sconosciuta; regalata a noi e alla nostra curiosità, come esempio di tutto ciò che ancora c’è da scoprire del nostro territorio e del nostro passato.